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Danzaterapia, Biodanza, Tecniche espressive e creative per la rieducazione affettiva, la risoluzione dei conflitti interiori, il potenziamento delle "Life Skills" ma anche per vivere esperienze di gruppo piacevoli e formative.

 

La percezione sensoriale è il punto di partenza di ogni esperienza e di ogni apprendimento. Per questo è importante svolgere delle attività che permettano di recuperare la centralità del corpo e l’unità psicofisica della persona. Molti degli esercizi di BIODANZA [1] e di DANZATERAPIA [2] intendono attivare la sensorialità e stimolare un utilizzo espressivo del corpo, sviluppando una piena percezione di sé e una maggiore consapevolezza di se stessi. Successivamente, sensorialità e corporeità vengono utilizzati per mettersi in rapporto con l’altro, per conoscere e comprendere meglio il mondo dentro e fuori di noi. Le Tecniche espressive e creative, infine, permettono di sperimentare la creatività e la giocosità in un contesto di gruppo.

Il Laboratorio Ludico-Esperienziale prevede attività principalmente basate su esercizi di Biodanza, di Danzaterapia, di Espressione corporale e tecniche creative, con la finalità di favorire, attraverso sessioni di espressione e di comunicazione corporea, la libera manifestazione delle emozioni, nonché l’occasione per conoscere (e provare a risolvere) i propri conflitti interiori. Gli esercizi proposti costituiscono un valido supporto all’acquisizione o al potenziamento delle Life skills (competenze per la vita) indispensabili per un approccio più sereno e positivo alla società moderna. Il progetto si avvale di un quadro di riferimento teorico ben preciso e di una serie di esercizi ben consolidati nella tradizione. Il percorso prevede attività per l’educazione alla cooperazione e la promozione di valori come la democrazia, la tolleranza, la reciprocità, la solidarietà e la capacità di coesistere all’interno di una comunità.

Le attività e gli obiettivi specifici del laboratorio:

 

  1. consapevolezza/risoluzione dei conflitti interiori: si svolgono esercizi che hanno lo scopo di fornire ai partecipanti un’occasione per conoscere meglio se stessi e le proprie problematiche (conflitti interiori), specie quelle che riguardano il "relazionarsi agli altri". Rientrano in questa categoria: la paura di mettersi in gioco; la paura del contatto con l’altro; il timore di comunicare in modo “affettivo” (cioè diverso da quello verbale); il timore del giudizio altrui; l’eccessiva timidezza; l’incapacità di lasciarsi andare (abbandonare) alle emozioni; l’incapacità di gestire la propria emotività; le difficoltà nello sperimentare la giocosità; le remore nell’esternare la propria creatività e la propria sensibilità;

  2. rieducazione affettiva: si promuove l’affettività utilizzando la comunicazione “non verbale”, l’incontro e il contatto con l’altro, riscoprendo così valori importanti come la solidarietà, la tolleranza, la reciprocità ma anche la non invasività, il rispetto dello spazio vitale, l’equilibrio energetico. Questi esercizi vogliono far esprimere la capacità affettiva; diminuire le tensioni emotive e le resistenze affettive per abbandonarsi al contatto; migliorare le possibilità di incontro con l’altro; sviluppare la capacità di comprendere l’altro; stimolare e valorizzare la fiducia nell’altro; recuperare la capacità di stabilire relazioni basate sulla reciprocità e l’equilibrio energetico, senza essere invasivi;

  3. acquisizione o potenziamento delle Life skills: si tratta dell’obiettivo più importante in quanto immediatamente spendibile nella vita di tutti i giorni. Le “competenze per la vita” cui si riferiscono gli esercizi sono le seguenti: comunicazione efficace (specie quella non verbale, ma anche quella verbale nel momento in cui si stabilisce il feedback fra partecipanti); capacità di relazioni interpersonali; autoconsapevolezza; empatia; gestione delle emozioni; capacità ludiche; creatività; capacità di coesistere in un gruppo.

 

Il laboratorio, inoltre, si occupa di:

 

  • esplorare le funzioni motorie, potenziare le possibilità di movimento del corpo nello spazio;

  • favorire l’integrazione di gruppo e la conoscenza reciproca tramite la comunicazione non verbale;

  • sviluppare la capacità ritmica individuale e di coppia;

  • diminuire le tensioni emotive e le resistenze al contatto;

  • migliorare l’incontro con l’altro, sviluppare la capacità di comprendere l’altro e avere maggior fiducia.

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[1] Il termine Biodanza deriva dal greco "bios" (vita) e dal termine "danza" (inteso come movimento naturale non condizionato); è dunque da tradursi con l’espressione “danza della vita”. Il Sistema è stato creato dallo psicologo e antropologo cileno Rolando Toro, tramite esercizi abbinati alla musica con lo scopo di favorire l’integrazione umana, la rieducazione affettiva e il riapprendimento delle funzioni originarie della vita.
[2] La Danzaterapia è uno strumento di espressione capace di manifestare emozioni e stati affettivi individuali e di gruppo. E’ una danza terapeutica basata su forme di movimento libere e spontanee. Le aree psicologiche sulle quali agisce sono quella cognitiva, quella emotiva, quella relazionale e quella psicomotoria.

Laboratorio Ludico-Esperienziale

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